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Dr Straw 1 - www.erbudu.com


Dr. Straw


Devo dire che, da quando è arrivato il dottor Straw in qualità di amministratore, le mie disgrazie sembrano non finire mai…
 
Dapprima c’è stato  il convivente dell’inquilina del piano di sotto che per un anno mi ha tenuta sveglia con le sue urla belluine. La mia stanza da letto era esattamente sopra a quella dell’urlatore che si divertiva prima a svegliarmi di soprassalto e poi a tenermi sveglia a lungo. Questi risvegli nel cuore della notte mi hanno provocato un trauma per cui adesso, ogni volta che sento un rumore anche piccolo, anche di giorno, ho un sobbalzo che stupisce chi si trova vicino a me.  
 
La gentile compagna di questo individuo, per non essere da meno in fatto di sorprese, ha pensato bene di venire, nottetempo, ad attaccare un foglio alla mia porta, rovinandola. Andate a vedere, nel pulsante dal titolo Perversioni condominiali quello che c’era scritto.
 
Quando ho parlato con il dr. Straw delle urla notturne, si è limitato a dire che per i rumori non c’è molto da fare.
Lo scritto assurdo, invece, lo ha fatto sorridere e per la porta rovinata mi ha detto che dovevo pensarci io a ripararla, dato che è di mia proprietà.
 
Vi rendete conto che cosa succederebbe se un simile principio venisse applicato a livello generale? Chiunque potrebbe andare in giro a danneggiare le proprietà altrui e cavarsela dicendo al proprietario che, essendo quella una sua proprietà, i danni se li deve pagare lui. E’ una cosa talmente assurda che non merita commenti.
 
Ci sarebbero anche le cascate di acqua intrisa di terra fatte cadere sul mio bucato steso ad asciugare dalla signora Di Cocco del piano di sopra. Ma l’amministratore ha subito ridimensionato l’atto, definendo ‘gocciolamento’ la caduta d’acqua.
 
Come ciliegina sulla torta, mi sono vista arrivare, da un indirizzo che non conoscevo, un avviso di pagamento di spese condominiali con un extra non indifferente di 382 euro. Non so a quale titolo dovessi pagarlo - risultava corrispondere ad un debito del mio inquilino, che però non aveva debiti - ma l’ho fatto, perché scadeva di lì a poco.

La cosa era talmente strana che ho preso appuntamento con l’amministratore e sono andata nel suo ufficio. Non avevo ancora finito di esporre la questione e chiedere chi fossero questi di Post send che è squillato il telefono.
L’amministratore ha passato i successivi dieci minuti a ripetere la stessa cosa alla signora  che aveva chiamato…  
 
Non ho fatto in tempo ad aprire bocca per chiedere alcuni altri chiarimenti che suona il campanello. Entra un impiegato a sussurrare qualcosa. Deduco che sia arrivata una cliente Vip perché l’amministratore dà segni di voler porre fine al nostro incontro senza ulteriori indugi. Per questa manciata di minuti che mi sono stati concessi ho sprecato un intero pomeriggio, le domande che avevo preparato sono rimaste senza risposta.
 
Non mi rimane quindi che congedarmi, temo che non mi verrà mai svelato da chi mi sia arrivata questa richiesta di un surplus di soldi che non dovevo pagare.    
 


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